Tra tre giorni, il 10 marzo 2014, The Sound of Silence di Simon and Garfunkel compirà mezzo secolo.

Da allora un tenue flusso di note e delicati arpeggi accompagnano due voci ovattate e gentili, andando a riempire una pagina di assoluto onore nel grande libro della musica.

La più nota versione è sicuramente quella che fu cantata dal duo nel Concerto di Central Park, a New York, il 19 settembre 1981, davanti a una folla di oltre mezzo milione di persone, un evento anch’esso epocale, che viene proposto nel video qui sotto.

La deformazione professionale mi porta a trovare un altro valore in questa canzone, dato dalla grande efficacia del titolo e dei primi due versi:

Hello darkness my old friend
I’ve come to talk with you again…

 

Oggi il titolo in gergo di marketing si chiamarebbe headline, e di quelle davvero efficaci. E i primi due versi sono forse anche più noti del titolo stesso. Ho conosciuto diverse persone che non sapevano il titolo esatto della canzone, ma quando gli dici “Quella che inizia con Hello darkness my old friend…” allora tutti ricordano. Un pò come succede con L’Anno che verrà di Lucio Dalla, di cui molti pensano che il titolo sia “Caro amico ti scrivo”.

Ma va bene lo stesso.

Testo in inglese e traduzione italiano (grazie testitradotti.it!):

Hello, darkness, my old friend
I’ve come to talk with you again
Because a vision softly creeping
Left its seeds while I was sleeping
And the vision
That was planted in my brain
Still remains
Within the sound of silence

In restless dreams I walked alone
Narrow streets of cobblestone
Beneath the halo of a street lamp
I turned my collar to the cold and damp
When my eyes were stabbed
By the flash of a neon light
That split the night
And touched the sound of silence

And in the naked light I saw
Ten thousand people, maybe more
People talking without speaking
People hearing without listening
People writing songs that voices never share…
And no one dare
Disturb the sound of silence.

“Fools,” said I, “you do not know
Silence like a cancer grows.”
“Hear my words that I might teach you,
Take my arms that I might reach you.”
But my words like silent raindrops fell,
And echoed in the wells of silence.

And the people bowed and prayed
To the neon god they made.
And the sign flashed out its warning
In the words that it was forming.
And the signs said: “The words of the prophets
Are written on the subway walls
And tenement halls,
And whisper’d in the sound of silence.”

Traduzione in italiano
Ciao, oscurità, vecchia amica
sono qui per parlarti di nuovo
perché una visione arrivando dolcemente
ha lasciato i suoi semi mentre dormivo
e la visione
che si è fissata nella mia mente
rimane ancora
dentro il suono del silenzio

In sogni senza riposo io camminai da solo
in strade strette acciottolate
nell’alone di luce di un lampione
sentii il mio colletto freddo ed umido
quando i miei occhi furono abbagliati
dal lampo di una luce al neon
che spezzò la notte
e intaccò il suono del silenzio.

E nella luce fredda io vidi
diecimila persone, forse più.
Persone che parlavano senza dire nulla
persone che ascoltavano senza capire
persone che scrivevano canzoni che le voci non potevano cantare assieme
e nessuno osava
disturbare il suono del silenzio

“Pazzi” dissi io “voi non sapete
che il silenzio cresce come un cancro”
“Ascoltate le parole che io posso insegnarvi.
Prendete le mie braccia così che possa raggiungervi.”
Ma le mie parole cadevano come goccie di pioggia silenziose,
e ne usciva l’eco dai pozzi del silenzio.

E la gente si inginocchiava e pregava
al dio neon che aveva creato.
E l’insegna lampeggiava il suo messaggio
con le parole che lo formavano.
E il messaggio era: “Le parole dei profeti
sono scritte sui muri della metropolitana
e negli androni dei palazzi,
e diventano sussurro nel suono del silenzio.”